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«Be SpectACTive!»

  • Pubblicato il: 14/01/2015 - 19:30
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Cristina Marinelli

Torino. Presso la Fondazione Fitzcarraldo, a inizio dicembre, si è tenuta la prima sessione di lavoro di «Be SpectACTive!».

Il progetto, che scommette sullaudience engagement e sul coinvolgimento attivo degli spettatori nel settore delle live performing art, è uno dei 16 finanziati dal bando «Larger scale cooperation projects» nel 2014.

La call for proposal era stata lanciata nell’ambito del settore Cultura del programma «Creative Europe». La Commissione Europea, che nel periodo 2014-2020 mette a disposizione risorse pari a 1,8 miliardi di euro, suddivisi nei sottoprogrammi Culture, Media e Cross-sector, ha sovvenzionato il progetto quadriennale al 50%, erogando 1.750.000,00 euro da distribuire tra i vari partner. «Be SpectACTive!», coinvolge, infatti, 12 soggetti tra teatri, festival e centri di ricerca: un network transnazionale interessa 9 paesi composto da: la Città di Sansepolcro con il Kilowatt Festival (Italia); LIFT - London International Festival of Theatre (Inghilterra); York Theatre Royal (Inghilterra); Tanec Praha Festival (Repubblica Ceca); Bakelit Multi Art Center, Budapest (Ungheria); Sibiu International Theatre Festival (Romania); Perforacije Festival di Zagabria (Croazia); Ex-Ponto Festival di Lubiana (Slovenia); Perypezye Urbane, Milano (Italia); e tre Centri di Ricerca: Fondazione Fitzcarraldo, Torino (Italia); Université Montpellier 1 (Francia); Universitat de Barcelona (Spagna).

Elaborato e promosso da Kilowatt Festival e dal Comune di Sansepolcro, ente capofila, il progetto si sviluppa attorno al concetto di active spectatorship. Nato da un’idea di Luca Ricci e Giuliana Ciancio, prende le mosse dalla peculiare esperienza dei «Visionari» che caratterizza il festival toscano, ampliandola su scala europea.

Sin dal 2007, infatti, la rassegna biturgense si contraddistingue per una programmazione partecipata, affidando a un gruppo di cittadini non addetti ai lavori, i Visionari per l’appunto, la selezione di alcune compagnie. «Questo fattore, nato in modo quasi casuale, - afferma Luca Ricci, Direttore Artistico di Kilowatt – è scaturito da una difficoltà. Il festival, orientato ai nuovi linguaggi contemporanei, aveva una forza che non rispondeva alle esigenze del territorio in cui si inseriva. Abbiamo così deciso di dare in mano ai cittadini la possibilità di scegliere parte degli spettacoli da mettere in cartellone. […] Nel tempo questa prassi è divenuta un contenuto progettuale, perché effettivamente ripensa la relazione tra artista e spettatore». La platea, così, da elemento passivo si fa soggetto attivo, arrivando a influenzare i processi creativi degli operatori culturali.

Tale approccio ha grandi potenzialità ed è alla base di «Be SpectACTive!». Giuliana Ciancio evidenzia come «sia stata creata una rete di partner con competenze e caratteristiche molto differenti, accumunati, però, da un’attenzione specifica al rapporto tra spettatore e programmazione». Il progetto intende favorire un interscambio di buone pratiche, testando nuovi modelli di co-creazione che coinvolgano tanto il pubblico quanto i professionisti del settore performativo. Anche le organizzazioni aderenti saranno investite da questo processo che porterà a un’apertura verso modalità di interazione alla pari innovative.

«Be SpectACTive!» nei prossimi 4 anni prevede: la co-creazione di 9 progetti attraverso una piattaforma digitale e la condivisione di materiali cross-mediali; la nascita di gruppi di «spettatori attivi» in ognuna delle città coinvolte con il compito di selezionare gli spettacoli (per un totale di 108) da inserire nel programma artistico del proprio teatro/festival di riferimento; la co-produzione di 12 spettacoli, grazie a un sistema di residenze creative, distribuite tra le città del network, favorendo il confronto diretto con le comunità locali.

Nel corso del 2015 sono previste 6 produzioni. Entro l’estate debutteranno quelle dell’artista croato Bruno Isakovic e dei coreografi Dan Canham e Michal Zahora.

Tutte le fasi del progetto saranno accompagnate da un lavoro di monitoraggio ad opera della Fondazione Fitzcarraldo, insieme alle Università di Barcellona e Montpellier, con l’obbiettivo di valutare gli impatti delle azioni di active engagement sul pubblico, sugli artisti e sulle organizzazioni culturali. Questo permetterà di fornire strumenti di analisi utili per lo sviluppo di nuovi progetti. Alessandro Bollo, Responsabile Ricerca e Consulenza della Fondazione Fitzcarraldo, sottolinea come «l’aspetto particolarmente interessante sia proprio quello di aver messo la ricerca quale elemento strutturante e connaturante il progetto stesso. […] Si tratta di un’opportunità enorme, sarà un lavoro sul campo in cui noi ricercatori, insieme alle organizzazioni e agli artisti, lavoreremo per un approccio che sarà sicuramente qualitativo».

Alla fine dei 4 anni, inoltre, verrà prodotto un documentario che racconterà il percorso svolto, facendo il punto su come il pubblico dei diversi paesi europei si è rapportato al progetto.

«Be SpectACTive!» può rappresentare anche un esempio concreto di nuovo modello di attivazione della cittadinanza europea attraverso un suo coinvolgimento nei processi culturali. Partendo da radici locali e passando per la creazione di sistemi replicabili a livello internazionale, il progetto rivela un orientamento glocal mosso dalla volontà di innovare il rapporto tra palco e platea.

 

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