Il fenomeno delle fondazioni non è certamente un’esclusiva della realtà italiana, e men che meno della sfera culturale. Nel caso della cultura italiana, tuttavia, le fondazioni stanno assumendo, e ancora di più potranno farlo nel prossimo futuro, un ruolo assolutamente decisivo e per molti versi peculiare.
Un rapporto annuale sulle Fondazioni di diritto civile che voglia rispettare il sano principio dell’onestà intellettuale non può prescindere, a parere di chi scrive, dall’esame di alcune delle principali criticità del settore e precisamente di tre di esse: la prima, che potrebbe apparire al contrario un elemento positivo, è il proliferare di iniziative di trasformazione di enti esistenti nella forma del diritto pubblico in fondazioni (generalmente di partecipazione), per meglio essere gestiti.
Il primo dato che colpisce in questa inchiesta è l’enorme diffusione del fenomeno delle fondazioni che costituisce, già di per se’, una straordinaria novità storica e culturale del nostro tempo.
Sono lieto di contribuire a questo supplemento del «Giornale dell’Arte» nel ventesimo anniversario della legge istitutiva delle fondazioni di origine bancaria. Lo farò ricorrendo in larga parte a quanto ebbi a dire qualche tempo fa in un convegno che ha avuto luogo a Roma. Il mio contributo volutamente prescinde dalla discussione attuale sugli aspetti e sulle problematiche che investono l’oggi delle fondazioni.