Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

L’alta ricerca scientifica e la divulgazione non sono ossimori

  • Pubblicato il: 10/10/2016 - 14:08
SPECIALI

SPECIALE LUBEC 2016. Ricerca scientifica e connessioni internazionali, cuore nella comunità locale dando centralità alle progettualità educative, con nuovi linguaggi, partendo dal coinvolgimento dei bambini e delle loro famiglie. “Adottare un linguaggio semplice ed evitare eccessivi tecnicismi non vuol dire abbassare il livello”. Così la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti interpreta il mandato dei fondatori. Ne parliamo con il direttore, Paolo Bolpagni, che interverrà a LuBeC il 13 ottobre, nell’incontro “Arte Contemporanea grande attrattore. Politiche e Strumenti a confronto"

Articolo a cura di: 
Redazione
Autore/i: 

Rigenerazione Urbana e inclusione sociale attraverso la Cultura: una sfida possibile

  • Pubblicato il: 06/10/2016 - 14:08
SPECIALI

SPECIALE LUBEC 2016. Matteo Bartolomeo, presidente di Avanzi - sostenibilità per azioni, anticipa sulle nostre colonne la riflessione che porterà a LuBeC, il 13 ottobre, nel focus dedicato alla rigenerazione urbana attraverso la cultura, una sfida che ritiene realizzabile anche grazie alla cooperazione tra pubblico-privato, a partire dalla sua esperienza sul campo con BASE-Milano, una startup innovativa a vocazione sociale che ha trasformato parte dello stabilimento ex-Ansaldo in uno spazio di contaminazione tra Arte, Creatività, Impresa, Tecnologia e Welfare in cui l’ibridazione delle funzioni genera piste inedite. Questa è innovazione, difficile da governare forse, ma innovazione

Articolo a cura di: 
Redazione
Autore/i: 

Arte come salvezza Urbana?

  • Pubblicato il: 04/10/2016 - 12:06
SPECIALI
Factory Grisù a Ferrara

SPECIALE LUBEC 2016. Oggi, complice un grande fermento (tardivo nel nostro Paese) legato ai processi di rigenerazione urbana, l’arte contemporanea è “il tormentone”, la leva dello sviluppo territoriale e del turismo, riposizionamento di brand “destination” e stimolo per investimenti. Anticipiamo le riflessioni di Stefano Monti che interverrà alla tavola rotonda “Arte contemporanea grande attrattore. Politiche e strumenti a confronto” a Lubec 2016, giovedì 13 ottobre, invitando alla chiarezza e alla concretezza

Articolo a cura di: 
Stefano Monti
Autore/i: 

Vale sempre la pena piantare un giardino da qualche parte della terra

  • Pubblicato il: 04/10/2016 - 08:48
SPECIALI
Anni Rapinosa nel Parco Nazionale del Pollino in Basilicata

SPECIALE MECENATE '90. In estate abbiamo accolto l’invito di Mecenate ’90 ad ospitare una riflessione, una rilettura corale severa e costruttiva sull’innovazione in corso delle politiche culturali, per cogliere il susseguirsi dei cambiamenti nel disegno riformatore ispirato dal Governo. Dove stiamo andando? Abbiamo lo sguardo lungo? Siamo ad una svolta? Dove ci sta portando la “sempIificazione amministrativa”? I contributi autorevoli sono stati numerosi, numerosi i lettori. Ledo Prato, segretario generale dell’Associazione, propone di far crescere il ragionamento indagando il ruolo delle città moderne, in particolare quelle medie che vanno ripensandosi, con uno sguardo largo che arrivi alla dimensione europea, toccando l’innovazione nella socialità, nuovi protagonismi, cittadinanza attiva. Oltre la logica del consenso. Un contesto nel quale si giocano scelte decisive per lo sviluppo locale, alimentando una cultura del partenariato “multiattoriale e multilivello”. “La dimensione urbana può quindi essere il terreno di coltura delle nuove sfide dell’economia della cultura nel tempo della green economy, della sharing economy, il livello a cui riportare e valutare le riforme anche sul versante dei beni culturali, l’ambito entro il quale si ricompongono le innovazioni sociali e culturali e fanno tessuto comunitario, il laboratorio per costruire modelli di sviluppo e forme di convivenza, valorizzando il policentrismo del Paese”

Articolo a cura di: 
Ledo Prato
Autore/i: 

Cosa ho imparato da Artlab16?

  • Pubblicato il: 04/10/2016 - 07:26
SPECIALI

ARTLAB2016. Ilaria d’Auria, una giovane progettista culturale che vive a Bruxelles si è dedicata giornate di ascolto, di apprendimento al recente festival delle politiche culturali che si è svolto a Mantova, con la partecipazione di policy makers ed operatori. Ci restituisce le sue impressioni a caldo: come dice Silvia Costa “non è una risorsa inesauribile: se non si pratica, non si rigenera”

Articolo a cura di: 
Ilaria d’Auria
Autore/i: 

Politiche Culturali Possibili. Una lettera aperta

  • Pubblicato il: 12/09/2016 - 19:30
SPECIALI

SPECIALE MECENATE '90. Stefano Monti replica al dibattito lanciato su queste colonne da Mecenate ’90 con il Forum sull’innovazione delle politiche culturali. Pur riconoscendo la svolta impressa dall’esecutivo agli investimenti culturali, evidenzia il gap tra le affascinanti teorie dell’economia della cultura e la traduzione “operaia” che si scontra con la ruvidezza del reale. E prospetta proposte concrete, a suo avviso fattibili

Articolo a cura di: 
Stefano Monti
Autore/i: 

LA CREATIVITÀ GIOVANILE MOTORE DI SVILUPPO DELLE CITTÀ

  • Pubblicato il: 12/09/2016 - 19:29
SPECIALI

SPECIALE MECENATE '90. Per il Forum sull’innovazione delle politiche culturali attivato sulle nostre colonne da Mecenate ’90, interviene Luigi Ratclif, il segretario generale della rete GAI- Giovani Artisti Italiani www.giovaniartisti.it. Il contributo, attraverso pratiche virtuose, presenta la creatività giovanile come risorsa per le città, considerate veri “bacini dell’innovazione”, con un ruolo determinante nel rinnovamento del sistema culturale nazionale. E da appuntamento a Remixing Cities, che dal 23 settembre, per tre fine settimana consecutivi, vede protagoniste Reggio Emilia, Mantova e Siena sul tema della rigenerazione urtbana a base creativa e culturale

Articolo a cura di: 
Luigi Ratclif
Autore/i: 

Follow the content: politiche, innovazione sociale e connettività

  • Pubblicato il: 01/09/2016 - 11:13
SPECIALI

SPECIALE MECENATE '90. Il Forum sull’Innovazione delle politiche culturali lanciato da Mecenate ’90 stimola riflessioni. Riceviamo e condividiamo il pensiero di Madel Crasta,  docente e coordinatrice  del modulo Sistema cultura  nel Master  in Economia della Cultura:politiche, governo e gestione. Università di Roma Tor Vergata “in Italia la prima politica innovativa è aprire con decisione canali di comunicazione e programmazione congiunta a ogni livello, snellire e togliere rigidità, realizzare reti e sistemi trasversali (…) spostare l’attenzione e gli investimenti, politici prima ancora che economici, sui contenutiindividuando per chi, per cosa, come spendere e che priorità condividere nel mobilitare l’intero sistema dell’offerta culturale, di saperi e ruoli connessi (…) con istituzioni storiche che intreccino un rapporto organico, fra loro e con la molteplicità di attori dell’offerta culturale, lavorando su ciò che le unisce: un’incommensurabile disponibilità di contenuti delle loro raccolte e del loro patrimonio conoscitivo”, pensando alle parole “valorizzazione” e “fruizione” come “l’insieme di condizioni che rendono dinamico l’incontro fra le persone, gli oggetti e i significati, oltre gli specialismi

Articolo a cura di: 
Madel Crasta
Autore/i: 

Cultura in Italia: sagre della castagna o piazze del Sapere?

  • Pubblicato il: 25/08/2016 - 19:20
SPECIALI

SPECIALE MECENATE '90. Sesto contributo dello Speciale sull’innovazione delle politiche culturali in collaborazione con Mecenate ’90. La parola ad Antonella Agnoli, riferimento nazionale per le biblioteche che pone un forte interrogativo, al di là di ogni provocazione. Troppe strutture, troppi eventi non coordinati. “Di quali istituzioni abbiamo bisogno” per uscire “dall’età dell’ignoranza?” In Italia circa una persona su 5, non svolge alcuna attività culturale, anche se semplice e occasionale, cioè nell'ultimo anno non ha né letto un libro o un giornale, né visitato un museo, una mostra, un sito archeologico, né è andato a teatro, al cinema, a un concerto a uno spettacolo sportivo e nemmeno a ballare. Un invito ad una riflessione radicale sulle politiche culturali territoriali per superare la trappola dell’attrazione turistica ad ogni costo, del consenso di breve. Con “gli investimenti” pubblici “rivolti agli eventi si potrebbero fare funzionare meglio le strutture culturali per combattere la povertà educativa che affligge il nostro Paese”, puntando su “strutture presenti sul territorio con la stessa capillarità delle caserme dei vigili del fuoco. diverse da quelle esistenti (..) musei che sappiano innanzitutto aprirsi ai bambini (…) luoghi dove i cittadini possano fare esperienze” invece di ostinarci “a mantenere aperte realtà che non si parlano e non si coordinano (…). Abbiamo bisogno di innovazione, di sperimentazione”

Articolo a cura di: 
Antonella Agnoli
Autore/i: 

Oltre l’emergenza. Occorre un nuovo approccio al cambiamento

  • Pubblicato il: 23/08/2016 - 09:20
SPECIALI

SPECIALE MECENATE '90. Sesto contributo dei partecipanti al tavolo di riflessione varato da Mecenate ’90 sull’innovazione delle politiche culturali che prosegue sulle colonne della nostra testata. Sensibilità e visioni, diverse, a volte divergenti altre complementari. Carta bianca a Lucio Argano, esperto di progettazione culturale, soprattutto nello spettacolo dal vivo, che ricompone in un quadro d’insieme i cambiamenti che stanno intervendo nel settore culturale considerando il valore delle interazioni virtuose che  può produrre con altri settori. «Dopo un lungo periodo d’inerzia, recentemente le istituzioni sembrano finalmente aver riportato la Cultura tra le priorità dell’agenda di Governo. L’adozione di provvedimenti normativi come Valore Cultura e Art Bonus, l’individuazione di maggiori risorse per dotazioni e investimenti sul patrimonio e l’attuazione di azioni strutturali come la riorganizzazione degli uffici ministeriali, le nomine delle direzioni museali e il concorso per i 500 nuovi funzionari, sono interventi che rappresentano per ora degli inneschi importanti per un rilancio del settore culturale, pur con esiti che si andranno a verificare nel lungo periodo. La stessa determinazione del Governo a sostenere maggiormente cultura e formazione, anche come risposta alle minacce del terrorismo apparso in Europa, indirizzo condiviso nell’incontro trilaterale con la Francia e la Germania come strategia europea, depone a favore di una concreta volontà di considerare la cultura quale leva sociale per il futuro, superando una triste retorica “petrolifera”. Tuttavia….»

Articolo a cura di: 
Lucio Argano
Autore/i: 

Ripartire dall’economia della cultura

  • Pubblicato il: 23/08/2016 - 09:02
SPECIALI
Nella foto un lavoro di William Kentrige

SPECIALE MECENATE '90. Quinto contributo al Forum lanciato da Mecenate ’90 dalle nostre colonne. «Politiche culturali. Di che parliamo?» è il punto di partenza del ragionamento di Michele Trimarchi, tra i partecipanti alla giornata di lavori organizzata dall’Associazione. «La questione della cultura, e delle politiche culturali, è essenzialmente culturale. (…) Se il gemito del sistema culturale continua a chiedere più fondi e più norme non si riesce a cogliere alcun segnale di mutamento”(..) “Per costruire un sistema di politiche culturali (…) è necessario che il sistema culturale ridisegni la propria mappa strategica e pretenda un’azione pubblica che ne estenda le opportunità e ne rafforzi la responsabilità imprenditoriale, proprio in una fase storica in cui la cultura assume un peso cruciale ai fini del senso di appartenenza a una comunità complessa e multidimensionale“(…)”è necessario partire dall’economia della cultura, finora considerata una disciplina contabile e dimensionale. (..) L’economia è una disciplina che nasce dalle filosofia, studia i processi di scelta in un contesto caratterizzato da risorse non illimitate (…). Il giorno che il sistema culturale capirà che gli economisti sanno costruire domande acute anziché spacciare risposte sommarie ne potrà trarre molto beneficio»

Articolo a cura di: 
Michele Trimarchi

QUANTA E QUALE INNOVAZIONE SI STA GENERANDO NELLE POLITICHE CULTURALI?

  • Pubblicato il: 23/08/2016 - 09:00
SPECIALI

SPECIALE MECENATE '90. Riceviamo commenti dai nostri lettori e contributori, di segno diverso, sul Forum lanciato da Mecenate ’90 sulle nostre colonne in merito alle innovazioni necessarie alle politiche culturali, che oggi paiono rientrare al centro dell’agenda politica. Li condividiamo per arricchire il dibattito

Articolo a cura di: 
Redazione
Autore/i: 

Quanta e quale innovazione si sta generando nelle politiche culturali?

  • Pubblicato il: 09/08/2016 - 13:00
SPECIALI
ph | Alfredo Jaar – Questions Questions. Progetto pubblico per Milano

SPECIALE MECENATE '90. Mecenate 90 propone alla nostra testata di aprire un forum pubblico su alcune delle questioni che sembrano caratterizzare questa fase delle politiche pubbliche in ambito culturale, andando oltre le questioni contingenti, le singole misure adottate, per cercare di capire quali possono essere contenuti e processi su cui lavorare per conseguire risultati che reggano nel medio lungo periodo. Diamo carta bianca al gruppo chiamato a raccolta dall’Associazione: scriveranno ricercatori, operatori culturali, rappresentanti di enti, fondazioni e associazioni, docenti universitari che, con diverse modalità e in tempi diversi, si sono occupati di politiche culturali

Articolo a cura di: 
Ledo Prato
Autore/i: 

La cultura tra riforma e crisi economica: un approccio territoriale

  • Pubblicato il: 09/08/2016 - 12:56
SPECIALI
Ph | Alfredo Jaar – Questions Questions. Progetto pubblico per Milano

SPECIALE MECENATE '90. Secondo appuntamento del Forum lanciato da Mecenate 90 sulle politiche culturali. Carta bianca all’economista Alessandro Leon che con una lucida analisi della genesi, partendodagli anni ’80, porta in modo costruttivo l’attenzione ai passi imprescindibili per la valorizzazione del patrimonio e per lo sviluppo della creatività. Occorre “Riportare il settore culturale al centro dell’interesse politico per le finalità sociali e di sviluppo che rappresenta; individuare una strategia più concreta che dimostri sul piano applicato i benefici sociali e di sviluppo collegabili al settore culturale attraverso un approccio “territoriale”. La cultura come investimento e non mero centro di costo, “servizio essenziale”, come per la sanità, l’assistenza sociale, le scuole

Articolo a cura di: 
Alessandro Leon
Autore/i: 

Il direttore manager: un’opportunità per indirizzare il percorso del settore culturale

  • Pubblicato il: 09/08/2016 - 12:44
SPECIALI
Ph | Alfredo Jaar – Questions Questions. Progetto pubblico per Milano

SPECIALE MECENATE '90. Terza riflessione per il Forum sulle riforme proposto da Mecenate 90 sulla nostra testata ad esperti di politiche culturali. “Se la direzione del cambiamento viene oramai delineandosi con una certa chiarezza, chi deve - e come - assumersi la responsabilità del suo compimento e interpretarne il senso? Quali possono, quindi, essere gli strumenti utili per provare a sbloccare resistenza, prassi, convinzioni consolidate? “. Marcello Minuti rilegge le innovazioni nelle politiche culturali dal 1993, con i relativi strumenti. Operazioni che l’autore giudica interessanti, ma non perfettamente concluse: dai concessionari della Legge Ronchey, ai distretti culturali, al principio del bene comune e oggi i manager dei musei autonomi. Ci sono le condizioni per non perdere l’ennesima buona occasione? Al direttore manager va attribuita la possibilità di governo delle risorse umane, ancora saldamente ancorato alla struttura centrale. Con musei dotati di personalità giuridica

Articolo a cura di: 
Marcello Minuti
Autore/i: 

Pagine